ripartono i contributi per il DTT in Sardegna

Come annunciato dal DGTVi all’inizio del mese di Febbraio, in occasione del passaggio dal 1 marzo 2007 dei programmi di RaiDue e Rete4 su frequenze digitali verrà nuovamente concesso il contributo di 70 euro per l’acquisto di un decoder agli abitanti della regione in regola con il pagamento del canone per il possesso di un apparecchio televisivo.
Nel corso di una conferenza stampa tenutasi oggi, il presidente del consorzio Sardegna Digitale Andrea Ambrogetti e la dirigente del Ministero delle Comunicazioni Eva Spina hanno illustrato lo stato dell’avanzamento del processo di parziale switch-off: 560.000 persone coinvolte, 80% delle famiglie sarde raggiunte dal segnale digitale, 25% dell’audience coinvolto dallo switch off delle due reti.
Contestualmente all’annuncio, è stato anche anticipato che Rete4 avvierà una sperimentazione di trasmissione in alta definizione, dando il via in questo modo al primo esperimento di broadcasting reale HD in tecnica digitale terrestre sul territorio italiano.
Dal 7 febbraio sui televisori degli utenti residenti nei 123 comuni interessati è apparso per la prima volta un messaggio in sovraimpressione ai programmi che avvertiva del futuro spegnimento delle trasmissioni analogiche propedeutico allo switch-off totale della regione previsto per il 1 marzo 2008; questa iniziativa, insieme all’invio nei prossimi giorni di una lettera dove il Ministero, Rai, Mediaset e Telecom Italia Media spiegheranno i dettagli del funzionamento del nuovo sistema, dovrebbe secondo i dirigenti del DGTVi eliminare qualsiasi allarmismo in relazione all’imminente switch-off.
Nel corso della conferenza, Ambrogetti ha inoltre aggiunto che ‘il passaggio al digitale di Rai 2, Rete 4 e QooB de La 7 […] non e’ un prezzo pagato dai sardi alla sperimentazione, ma va considerato un premio per aver sostenuto e condiviso la sperimentazione. Saranno i primi in Italia e tra i primi al mondo a godere i vantaggi del digitale terrestre‘, supportato da Enrico Rais dell’emittente privata Videolina che, in ragione dell’aumento da 14 a 37 servizi televisivi conseguente al parziale switch-off, ha respinto ogni polemica relativa ad una “telediminuzione” della regione.

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